Sono piantati in terra alla base, e oscillano come stecche di metronomo, più o meno ampiamente, alcuni con frequenze lente, altri forsennate.
Negli angoli a volte amplissimi dei volteggi, nel pieno dei delirii dell'instabilità, a due cilindri puó capitare di toccarsi per la testa.
Possono trovare così una stasi momentanea.
E così restano.
Viste da lontano, sembrano coppie.
Tetti di case.
Ma in un attimo poi possono rimbalzare indietro nei loro stessi moti e addirittura finire per terra dall'altra parte.
Solo alcuni invece sono i cilindri fermi.
Pochi, da eretti, camminano.
Tra questi camminanti pochissimi si avvicinano e poi restano l'uno accanto all'altro.
Sono rare le coppie di cilindri che restano vicini, da eretti, a lungo.
Solo se si è in equilibrio si può amare.
Pochi, da eretti, camminano.
Tra questi camminanti pochissimi si avvicinano e poi restano l'uno accanto all'altro.
Sono rare le coppie di cilindri che restano vicini, da eretti, a lungo.
Solo se si è in equilibrio si può amare.
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